I verbi servili
Quali sono i verbi servili in Italiano? Dovere, potere e volere sono i più importanti.
“Possiamo fare una passeggiata”
“Devo rimanere a casa”
“Voglio prendere un caffè”
Si chiamano servili perché accompagnano l’infinito che li segue.
Vediamo alcune regole:
Quando abbiamo i pronomi atoni mi, ti, si, ci, vi, ne questi possono precedere il verbo servile o seguire l’infinito unendosi ad esso.Es: “Vi devo raccontare una cosa” / “Devo raccontarvi una cosa”.
- Nei tempi composti, i verbi dovere, potereevolere quando sono usati come verbi servili prendono preferibilmente l’ausiliare richiesto dal verbo che accompagnano. Es: “Paolo è dovuto uscire presto” / “Ho dovuto mangiare”
Questa regola, però, nell’uso vivo della lingua italiana si sta perdendo. L’ausiliare averetende ad essere usato sempre di più ai danni dell’ausiliare essere. Per questo ascoltiamo spesso “Paolo ha voluto andare via”. Comunque se si sceglie l’ausiliare richiesto dall’infinito non si sbaglia mai.
- L’ausiliare avere, tuttavia, è obbligatorio quando dovere, potere evolere sono servili del verbo essere Es: “Non ho voluto essere invadente” “Avresti potuto essere più gentile con me”
- Se l’infinito ha un pronome atono (mi, ti, si, ci, vi) dobbiamo usare essere se il pronome precede l’infinito. Es: “Mi sono dovuto alzare presto”. Avere se il pronome segue l’infinito: Es. “Ho dovuto alzarmi presto”
Rientrano tra i verbi servili anche i verbi
- Solere – “avere l’abitudine di” Es: “Paolo soleva fare una camminata ogni mattina” (questo verbo fa parte di un italiano più elevato)
- Sapere – può avere due significati diversi e due costruzioni diverse.
Ha il significato di conoscere quando regge un complemento oggetto diretto. Es. “Sai l’ora?” (Conosci l’ora?).
Ha il significato di essere capace di e in questo caso è seguito da un infinito. Es. “Lui sa suonare la chitarra” (Lui è capace di suonare la chitarra)