Penso che un sogno così non ritorni mai più

Era il 1958, le braccia di Domenico Modugno si aprono sul palco di San Remo: da quel giorno volare non è stata più la stessa cosa. Così come non è stata più la stessa cosa la musica italiana in Italia e all’estero.

“Nel blu dipinto di blu” è la canzone italiana più popolare al mondo. Basta intonare “vo-la-re” e tutti rispondono “o-oh”.
Anche se la canzone parla d’amore, è diventata simbolo di un’Italia che riemerge dal buio della dittatura fascista e dalla seconda guerra mondiale e trova lo slancio per innalzarsi ancora portata dalla radio (e dalla TV) verso il boom degli anni seguenti.

Quasi tutti gli stranieri conoscono “Volare” e le vecchie canzoni italiane fino agli anni ‘60. Molti meno sembrano conoscere quello che oggi si ascolta in Italia.

Le poche eccezioni riguardano i Ricchi e Poveri (Sarà perché ti amo), Toto Cutugno (L’Italiano), Albano e Romina (Felicità), la superba Mina, Eros Ramazzotti, Zucchero e Laura Pausini. Certo, ci sono anche Andrea Bocelli e il Volo, ma meno popolari di quanto si pensi.

Popolari anche le canzoni napoletane. Quelle vecchie, però, come “Turna a Surriento” e “O sole mio”. Pochi conoscono davvero Pino Daniele, vero re della canzone napoletana dagli anni ’90 in poi.

Eppure la musica in Italia, come nel resto del mondo è molto cambiata. E cambiati sono i gusti degli italiani che, sì, ascoltano ancora con piacere le vecchie canzoni, ma sanno che sono vecchie canzoni.

Immaginate di andare oggi negli Stati Uniti e sperare di sentire alla radio le canzoni di Elvis Presley. Sono trasmesse sotto il nome di “Oldies”.
Le canzoni italiane di oggi suscitano meno interesse. Perché?
La risposta non è semplice, ci sono tanti fattori che hanno cambiato il mondo della musica.
Prima di tutto è cambiata la produzione, poi la TV (che sostituisce la radio), poi Internet (che sostituisce la TV). Un successo dura poche settimane, così come il suo cantante.
Poi è cambiata la società. Negli anni ’70 la politica in Italia ha invaso tutti i settori, compreso quello musicale e le canzoni sono diventate “impegnate” e dirette a temi specifici dell’Italia di allora, poco interessanti all’estero.
Infine la globalizzazione che ha reso le canzoni sempre più simili tra loro indipendentemente dal Paese in cui nascono.

Le canzoni però sono un meraviglioso percorso storico, geografico, linguistico e culturale che potete sempre fare per scoprire l’Italia.
E internet ce ne offre la possibilità, basta cercare il nome giusto su Google e vedere la canzone su youtube.

Ecco alcuni percorsi per scoprire chi in Italia è stato famoso (pochi nomi per cominciare).
Anni ’70 con i suoi cantautori: Lucio Dalla, Fabrizio de André, Lucio Battisti, Claudio Baglioni, Francesco de Gregori, Antonello Venditti.
Anni ’80: Vasco Rossi, Gianna Nannini, Eros Ramazzotti, Donatella Rettore, Zucchero, Luca Carboni, Ivana Spagna, Raf, Franco Battiato, Mia Martini, Pino Daniele, Litfiba.
Anni ’90: Ligabue, Gianluca Grignani, Samuele Bersani, Giorgia, Jovanotti (anche se inizia negli anni ’80), Carmen Consoli, Laura Pausini, Lunapop-Cesare Cremonini, Daniele Silvestri, 883-Max Pezzali, Irene Grandi, Max Gazzè, Niccolò Fabi, Nek.
Anni 2000 (attenzione, dal 2000 in poi la musica si mischia ai talent show, i cantanti hanno successi brevi): Alexia, Tiziano Ferro, Le Vibrazioni, Simone Cristicchi, Negramaro, Arisa, Giusy Ferrero, Fabri Fibra, Malika Ayane, Nina Zilli.

Ovviamente la lista non è affatto esaustiva, anzi. Ma è un inizio per scoprire poco alla volta l’Italia musicale che non conoscete.

Per i più curiosi, ecco una classifica dei cantanti italiani più popolari, pubblicata dal settimanale Panorama:
https://www.panorama.it/musica/i-50-cantati-italiani-piu-ascoltati-in-assoluto-secondo-last-fm-trionfa-laura-pausini/

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