Va di moda mettere vicino a cose che riteniamo rinnovate il lemma “2.0”. Dopo 2 anni difficili molte cose ora sono differenti, soprattutto nei rapporti interpersonali e anche nelle nostre famiglie.
Il Natale è da sempre il momento delle riunioni, dei pranzi pantagruelici, dei baci e degli abbracci. Le tradizioni natalizie sono ben radicate in Italia a cominciare dal Presepe, che raffigura la nascita di Cristo idealizzata ma che nella mia casa e in quelle di tutti gli Italiani rappresenta anche un momento creativo e divertente. Un po’ come un gioco da bambini ma che si può continuare a fare anche a 90 anni. Stesso discorso per la decorazione dell’albero, con i ninnoli che magari sono ancora quelli della nonna, di vetro, gelosamente custoditi e preservati di generazione in generazione e cui ognuno aggiunge la chicca trovata nel negozietto sotto casa.
Tutto questo rimane e anche oggi allieta i nostri giorni di festa, ma spesso ci si saluta a distanza, l’abbraccio è raro e anche quando lo diamo ai nostri più intimi lo facciamo con un certo disagio, con la paura di dare o prendere qualcosa di pestilenziale, il mostro che ci tormenta.
Ma l’amore è nei nostri cuori e come dico sempre quando uno sorride con la mascherina solo i più superficiali non lo vedono… quando uno sorride si vede dagli occhi. Stessa cosa per l’affetto e l’amore, non serve il bacio o l’abbraccio perché il cuore parla anche senza gesti.
Ecco, questo è il Natale 10.0, così avanti come non avremmo mai sognato di viverlo. Torneremo a fare tutto, sicuramente e presto! Ma ora godiamoci quello che abbiamo, quindi Buone feste a tutti voi!! E so che ora sotto la mascherina, state sorridendo, lo vedo dagli occhi…
Angelo Liberati