Fabriano – in provincia di Ancona, Marche – è stata il centro più importante della produzione di carta nell’Europa nel XIII secolo. Le innovazioni sperimentate nel comune marchigiano hanno permesso la diffusione su grande scala della carta e un museo della carta ne ricorda l’evoluzione.
Non ci sono documenti sull’origine della lavorazione della carta a Fabriano, ma risale al 1264 un documento nel comune di Matelica che registra l’acquisto di quaderni di carta di Fabriano.
Fabriano è stata la seconda cartiera europea dopo quelle della Spagna mussulmana (Xàtiva) e Catalogna (alla seconda metà del XII secolo), ma le innovazioni introdotte nella produzione hanno diffuso la carta fino a sostituire la pergamena.
Nel 1231, infatti, lo stesso imperatore Federico II di Svevia aveva vietato la carta per gli atti ufficiali nel Regno di Sicilia perché marciva facilmente con l’umidità e non durava a lungo.
I cartai fabrianesi introdussero però una collatura con gelatina animale che impediva all’inchiostro di macchiare il foglio e all’umidità di farla marcire. Fu proprio questa innovazione che permise alla carta di durare nel tempo.
Più nota è l’innovazione della filigrana che all’epoca doveva essere un marchio del produttore. Nel tempo poi si è evoluta fino alle forme d’arte contemporanee, ancora praticate dai mastri cartai fabrianesi.
La novità tecnologica invece che ha abbattuto i costi di produzione è stata quella della pila idraulica a magli, una macchina, sempre inventata a Fabriano che permetteva di ottenere grandi quantità di pasta di cenci per la carta. Nella seconda metà del Trecento le industrie locali producevano un milione di fogli l’anno, che prendevano la via di Venezia, Firenze e di altre città, anche d’oltremare, del mondo allora conosciuto.
Nel ‘300 a Pioraco, castello di Camerino inizia per conto dei Duchi Da Varano la produzione di carta: un’economia nel medioevo in crescita esponenziale.
In seguito la carta produzione della carta si diffuse in tutta Italia, poi in tutta Europa, alla ricerca di Paesi a sempre più basso costo di produzione (Francia, Paesi Bassi…), ma a Fabriano fin dal 1780 le Cartiere Miliani hanno rappresentato la produzione di qualità anche nell’industrializzazione.
Oggi a Fabriano, a fianco della Cartiere Fedrigoni, continua la produzione a mano di filigrane artistiche nel Museo della Carta.
È un’occasione unica per scoprire l’evoluzione tecnologica del nostro passato e un’altra meraviglia custodita dalla nostra regione.
Per maggiori info o programmare una visita: http://www.museodellacarta.com